SCOGLIO RODINIS

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Una storia tinta di leggenda, lo sguardo che si perde sul mare, abbracciato dalla torre del Coltellazzo e quella di San Macario. Il prato antistante lo scoglio di Rodinis, che affiora dalle acque turchesi di Pula

Dal racconto di Vincenzo Congiu
Siamo nel lontano 1885, durante una tempesta, il veliero “Formica” di proprietà di Ernesto Rodinis, si incagliò sugli scogli di Capo Pula.
Sul bastimento viaggiava anche la figlia dell’armatore, di 17 anni, la giovane Giuseppina Rodinis, dopo tre lunghi giorni e allo stremo delle forze, visto che la tempesta non accennava a diminuire, poco prima che venisse inghiottito dalle onde, riuscì a legarla sullo scoglio più alto con la speranza che qualcuno potesse salvarla.
Tra la folla che assisteva alla tragedia vi era un nostro concittadino, Salvatore Melis, macellaio esperto e uomo audace, che si gettò in mare e trasse in salvo la giovane, che venne poi accudita dalle famiglie pulesi, fino alla sua completa remissione.
Questo gesto coraggioso valse a Salvatore Melis il riconoscimento della medaglia al valore della Marina.

Scoglio Rodinis. La storia:

Su Scolliu e Arrodini, racconto in sardo di Vincenzo Congiu

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