CHIESA DI SANT'EFISIO

CHIESA di SANT'EFISIO
NORA
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La chiesetta di Sant’Efisio, posta a pochi metri dal mare, è senz’altro il luogo che maggiormente trasmette la fede, la storia e le tradizioni del territorio di Pula

La località Ecclesia Santi Evisi de Nora, come viene citata dal Tola e nelle carte dell’abbazia di San Victor, prende il nome dalla chiesa di Sant’Efisio, sorta nella penisola del capo di Pula presso i ruderi della città di Nora, proprio nel luogo in cui venne alla luce il tophet punico e, a proposito di ciò, è curioso notare la presenza di una stele, del suddetto luogo di culto, inserita nella muratura esterna.

Fu edificata sui ruderi di un oratorio paleocristiano e, infatti, recenti indagini archeologiche all’interno della chiesa hanno portato alla luce iscrizioni musive dell’età paleocristiana (IV-V secolo). Attualmente dell’edificio alto-medioevale non restano tracce.

Il culto del suddetto santo appare attestato a partire dall’XI sec., infatti nel 1089 il giudice cagliaritano, Costantino-Salusio de Lacon Gunale, cedeva la chiesa ai Vittorini di Marsiglia, sostituenti nell’isola il clero regolare greco, che la ricostruirono nelle forme attuali.

Fu consacrata nel 1102 e ancora oggi conserva le possenti forme romaniche primitive, rilevanti chiari influssi della prima architettura franco-catalana importata in Sardegna proprio dai suddetti monaci.

Si può notare una planimetria longitudinale con l’interno caratterizzato da spazi pieni e vuoti e da elementi massicci.

Vi é una sola abside di pianta semicircolare e tre navate divise da spesse arcate che si impostano su robusti pilastri coperti da volte a botte.

Altri elementi di arcaicità che caratterizzano l’edificio sono individuabili sia negli archi trasversali delle navate centrali e di sinistra, utilizzati per rendere le centine (ossia i falsi pilastri), impostate in falso (cioè in corrispondenza delle chiavi degli archi), rigide e indeformabili; sia nella interruzione della cornice d’imposta delle volte che si abbassa e si trasforma in mensola in cui si appoggia la centina.

Questa robustezza dei muri e dei pilastri, che ritroviamo anche nelle chiese di San Saturno e di Sant’ Antioco, offriva un margine più ampio alle sollecitazioni delle volte a botte.

La tipologia arcaica si può altresì notare anche nella robustezza di altri elementi non strettamente legati alla staticità dell’edificio come le cornici di imposta delle volte che sono massicce e piene oltre che contraddistinte da modanature (elementi in rilievo) con listelli a quarto di cerchio e come, inoltre, le cornici delle arcate che separano le navate, simili a quelle del San Saturno e caratterizzate da spessi listelli.

L’abside, comprendente anche il semicatino (o semicalotta), ricorda quella della chiesa di Cossoine e mostra un gusto cubistico evidenziato anche dai coronamenti frontonati, indizianti una forma esterna vagamente prismatica, ottenuta anche con la copertura che, originariamente, contemplava i tetti a doppia falda.

Il XVII vide l’aggiunta del porticato anteriore che cancellò l’antica facciata della quale attualmente si scorge soltanto il campanile a vela.

Dalla navata destra si scende alla cripta dove è il loculo che contenne, secondo la tradizione, i corpi dei santi Efisio e Potito

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CONTATTI:

Parrocchia San Giovanni Battista

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www.parrocchiapula.it

Don Marcello Loi

Email: donmarcelloloi@virgilio.it
Telefono: +39 3339313845